I FIORI DI BACH E I SETTE GRUPPI – L’INCERTEZZA
Tanti anni fa, un medico molto singolare scoprì l’importanza e il peso della vita emozionale in relazione ai disturbi sia mentali che fisici a cui i suoi pazienti andavano incontro. Dopo questa grande intuizione, intraprese un viaggio prima di tutto interiore, e cominciò la sua ricerca, che terminò poco prima della sua morte. Nel corso del tempo, le scoperte che fece lo convinsero ad abbandonare del tutto l’approccio tradizionale della medicina e a concentrarsi solo sulla definizione delle emozioni umane, nell’ottica di trovare dei rimedi naturali e senza alcuna controindicazione che fossero in grado di riportare equilibrio nel vissuto dei suoi pazienti. Camminando incessantemente per le verdi distese dell’Inghilterra, scoprì 38 rimedi floreali, che ancora oggi, anche se è passato molto tempo, ci aiutano ad armonizzare le nostre emozioni e ci supportano se attraversiamo una fase di malattia, accompagnandoci nel riflettere sul suo significato profondo. Il nome di questo medico era Edward Bach.
Bach suddivise i 38 rimedi da lui scoperti in 7 grandi gruppi, il primo è la Paura, il secondo è l’incertezza.
Esistono tanti tipi di incertezze, con diverse sfaccettature. La più diffusa ci coglie quando non sappiamo che decisione prendere. L’incertezza può sopraggiungere in varie occasioni, alcune apparentemente banali, come l’essere molto indecisi su quale piatto ordinare al ristorante, o il non saper scegliere quale vestito indossare fra quei due che ci piacciono tanto.
Altre volte l’incertezza assume un peso più determinante, come quando non riusciamo a capire cosa vogliamo fare veramente nella vita e non riusciamo a decidere in che direzione andare.
In tutti i casi, l’incertezza non è mai piacevole. Spesso diventa paralizzante, al punto da impedirci di scegliere davvero, altre volte ci crea imbarazzo e non ne parliamo con nessuno, scegliendo di decidere in solitudine, senza troppa convinzione. Altre volte invece chiediamo consigli ad amici, parenti, fidanzati, perché in fondo non ci fidiamo del tutto della nostra capacità di prendere decisioni.
Capita frequentemente che, nell’impossibilità di scegliere, ci si rivolga a terapeuti, guaritori, psicologi, sperando che ci dicano loro cosa fare. A questo proposito vi invito a non fidarvi mai di chi lo fa, perché il vero lavoro che deve svolgere chi si occupa di relazione d’aiuto è quello di accompagnare la persona in un percorso che la aiuterà a scegliere da sola e a comprendere i motivi per cui si sente così incerta.
Qualche volta, anche se l’impulso di scegliere è talmente presente che non può essere ignorato, può capitare di rendersi conto che è meglio non scegliere affatto, e aspettare che i tempi siano maturi.
Per stemperare un po’ la drammaticità che spesso accompagna l’incertezza, vorrei proporvi una citazione tratta da un libro che sicuramente qualcuno di voi avrà letto: Eclipse di Stephenie Meyer, dalla saga di Twilight. E’ una storia di grandi incertezze: chi scegliere tra un vampiro e un lupo mannaro? E’ giusto diventare vampiri o è meglio rimanere umani? E’ giusto fare un figlio con un vampiro? Sarà vampiro o umano? E via dicendo!
”Fissai la finestra nera e vuota, in preda all’incertezza: trattare Jacob come meritava, rivedere il mio amico più caro, comportarmi da brava ragazza, oppure scatenare la rabbia di Edward? Non so quanto passai a soppesare i pro e i contro, forse dieci minuti. Abbastanza per decidere che i pro erano giustificati, e i contro no”.
(Da Eclipse di Stephenie Meyer, 2007)
Qualche anno fa, durante l’estate, sentii la forte necessità di rilassarmi e staccare la mente per un po’. Un modo per farlo, almeno per me, è la lettura. Mi aspettavano dei saggi interessanti da leggere, che tra l’altro avevo già acquistato, ma avevo voglia di qualcosa di nuovo, così mi recai in libreria. La mia attenzione venne richiamata immediatamente da altri saggi, testi sulle medicine naturali, sulla spiritualità, insomma libri che leggo di solito. Poi scorsi la saga di Twilight lì in bella vista. Avevo sentito dire che erano romanzi che si leggevano tutto di un fiato. Non so quanto tempo passai a chiedermi cosa fare. Spegnere il cervello leggendo qualcosa di appassionante ma pressoché inutile, o cercare qualche libro che fosse interessante e che avesse anche qualcosa da insegnare? Non sprecavo forse il mio tempo a leggere la saga di Twilight? Poi pensai al mio bisogno di relax, e comprai tutti e quattro i libri di Stephenie Meyer. Dopo averli finiti, capii che comunque mi avevano insegnato qualcosa e che effettivamente mi ero rilassato! Il mio stress era notevolmente diminuito!
Esistono quindi scelte sbagliate? Probabilmente sì, ma credo sia sempre importante viverne le conseguenze come occasioni per imparare, per sperimentarsi.
I rimedi per l’incertezza sono Cerato, quando la poca convizione nel nostro potere di scelta ci spinge a chiedere consiglio ad altri e a volte a farci fuoriviare; Scleranthus, quando abbiamo difficoltà a scegliere tra due cose; Gentian, per i momenti di scoraggiamento che ci fanno perdere decisionalità; Gorse, per la totale perdita di speranza che rischia di paralizzarci; Hornbeam, per chi è stanco ancora prima di cominciare la giornata; Wild Oat, per chi, di fronte a strade diverse, non riesce a orientarsi e finisce per essere insoddisfatto della sua vita.
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