I FIORI DI BACH E I SETTE GRUPPI – L’INSUFFICIENTE INTERESSE PER LE CIRCOSTANZE PRESENTI
Tanti anni fa, un medico molto singolare scoprì l’importanza e il peso della vita emozionale in relazione ai disturbi sia mentali che fisici a cui i suoi pazienti andavano incontro. Dopo questa grande intuizione, intraprese un viaggio prima di tutto interiore, e cominciò la sua ricerca, che terminò poco prima della sua morte. Nel corso del tempo, le scoperte che fece lo convinsero ad abbandonare del tutto l’approccio tradizionale della medicina e a concentrarsi solo sulla definizione delle emozioni umane, nell’ottica di trovare dei rimedi naturali e senza alcuna controindicazione che fossero in grado di riportare equilibrio nel vissuto dei suoi pazienti. Camminando incessantemente per le verdi distese dell’Inghilterra, scoprì 38 rimedi floreali, che ancora oggi, anche se è passato molto tempo, ci aiutano ad armonizzare le nostre emozioni e ci supportano se attraversiamo una fase di malattia, accompagnandoci nel riflettere sul suo significato profondo. Il nome di questo medico era Edward Bach.
Edward Bach suddivise i 38 rimedi floreali da lui scoperti in 7 grandi categorie. La prima è la Paura, la seconda è l’Incertezza, la terza riguarda l’Insufficiente Interesse Per Le Circostanze Presenti.
Parliamo quindi del presente, di ciò che viviamo ogni giorno. Il presente è tutto ciò che abbiamo nell’immediato a nostra disposizione. Essere concentrati su se stessi nel presente, nel famoso qui e ora (hic et nunc), è un ottimo modo per rendere migliore il nostro futuro, che giorno dopo giorno diventa passato. Esistono molte espressioni legate al presente, la più famosa è forse non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi (quante volte ce lo siamo sentiti dire o ce lo siamo detti!), ma un’altra ancora più diffusa è carpe diem, sulla quale è stato anche girato un intero film, L’Attimo Fuggente, che tutti ricordiamo per la presenza di Robin Williams, amatissimo nel ruolo di professore-capitano.
Il Dr. Bach aveva capito che per vivere appieno il presente e per cogliere l’attimo, per non farci sfuggire le occasioni che possono presentarsi ogni giorno, è necessario che il presente ci interessi, ci stimoli, ci dia nutrimento. Se questo non avviene, se le circostanze ci portano a vivere con pesantezza la routine quotidiana o le relazioni che intraprendiamo, se non riusciamo più a trovare motivazioni, ci allontaniamo dal presente, dal qui e ora, e in qualche modo ci allontaniamo da noi stessi. Non ci percepiamo più, non ci ascoltiamo più, e molte occasioni ci sfuggono, molte cose belle ci passano davanti inosservate.
A volte succede perché cominciamo a sognare a occhi aperti una vita migliore o una realizzazione lontana, a volte perché rimpiangiamo il passato, convinti che non saremo mai più felici come un tempo, magari come quando eravamo giovani e spensierati, meno appesantiti dagli impegni quotidiani. A volte il presente ci sfugge perché ci sentiamo talmente stanchi e affaticati da non riuscire più a cogliere quell’attimo così importante, o perché siamo troppo occupati a pensare e ripensare alle nostre preoccupazioni. Altre volte ci sentiamo sopraffatti dal malumore che ci raggiunge senza un motivo apparente e magari non ci lascia per una giornata intera, o per una settimana intera. Se non viviamo appieno il presente, se non comprendiamo le sue lezioni, può capitarci di dover affrontare sempre le stesse situazioni, sempre gli stessi errori, senza capire perché, e allora può sopraggiungere la tentazione di lasciare che tutto scorra senza interessarci più di niente, sprofondando nell’apatia, nella non partecipazione, convinti che sia la cosa più giusta da fare.
Credo che sia importante partecipare al presente, perché è tangibile, più tangibile del passato ed estremamente più tangibile del futuro. Il presente lo abbiamo a disposizione ogni giorno, possiamo plasmarlo e trasformarlo come meglio ci pare, perché alla fine siamo noi i capitani del nostro presente, spetta solo a noi cogliere l’attimo.
Una giornata può essere bella solo perché è spuntato il sole. Lo dice anche Elisa in una delle sue canzoni più profonde. Puoi ascoltarla cliccando qui Elisa – Qualcosa che non c’è.
Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c’è
Invece di guardare il Sole sorgere.
Uno dei rimedi per armonizzare l’insufficiente interesse per le circostanze presenti è Clematis. Lo stato d’animo Clematis lo possiamo riconoscere molto bene. Partiamo dal presupposto che non è uno stato d’animo negativo, lo diventa all’eccesso, quando si comincia a vivere sempre sulle nuvole. I Clematis sognano a occhi aperti un futuro migliore, si assopiscono con facilità, non sembrano mai completamente svegli, sono sognatori incalliti. Per questo possono essere grandi romantici, avere una spiccata fantasia, ma a volte rischiano di rimanere prigionieri dei loro sogni, e di non riuscire a fare nulla di concreto per realizzarli.
A questo proposito vorrei proporvi un estratto da un libro di Hubert Selby Jr, uno scrittore americano che racconta storie di personaggi ai margini della società. L’estratto è dal suo romanzo Requiem Per Un Sogno, che ha ispirato un film piuttosto conosciuto. Fra i vari personaggi del libro si racconta la storia di due tossicodipendenti che, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si trovano a fare progetti e a parlare del loro futuro come fosse, appunto, un sogno.
Harry prese Marion tra le braccia mentre lei gli si rannicchiava contro. Sicuro, scommetto che insieme potremmo farcela. Le accarezzò la testa per un attimo tenendo lo sguardo sul soffitto. Non mi va di passare la vita per le strade per poi finire come tutti gli altri. Se solo riuscissi a fare un po’ di soldi potrei aprire un locale tutto mio e sistemarmi. Guardò Marion e sorrise. Questo non l’ho mai detto a nessuno, ma ho sempre voluto aprire un locale tipo caffè/teatro, una roba del genere. Sai no, con delle cose buone da mangiare e dolci e vari tipi di caffè e cioccolata calda e tè da tutto il mondo, Germania, Giappone, Italia, Russia, dappertutto. E potrebbe esserci una specie di compagnia teatrale che fa spettacoli la sera e magari ogni tanto potrebbero venire dei mimi a fare i loro numeri. Non so, non ho ancora pensato a tutti i dettagli ma – Marion si mise a sedere, Semplicemente fantastico. E’ una grande idea, Harry. Oh e potresti anche esporre quadri di giovani pittori alle pareti. Così sarebbe anche una specie di galleria. E sculture. Harry annuì, Già. Non sarebbe male. Oh Harry, facciamolo. Ti prego. E’ un’idea meravigliosa.
(Hubert Selby Jr, Requiem Per Un Sogno, 1978).
I rimedi per l’insufficiente interesse per le circostanze presenti sono Clematis, per chi, come abbiamo detto, sogna sempre ad occhi aperti; Honeysuckle, per quelli che rimpiangono un passato più felice; Wild Rose, per chi sprofonda in uno stato di apatia; Olive, per i momenti in cui siamo sopraffatti dalla stanchezza; White Chestnut, per i pensieri e le preoccupazioni ricorrenti, che non si spengono mai; Mustard, per la tristezza che sopraggiunge senza un motivo apparente, come una nuvola scura; Chestnut Bud, quando abbiamo la sensazione di ricadere sempre negli stessi errori e non riusciamo a spiegarci perchè.
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